Col sassofono è partito da Scampia "dove ringraziavo
Dio di abitare nelle case popolari". James Brown gli
ha regalato le sue scarpe, Tina Turner lo ha iniziato
al buddismo, Carlos Santana all'induismo: "Ora il
suono nasce dentro di me come fosse un mantra".
E il premio Oscar Jonathan Demme gli ha dedicato
un documentario - "Dice che sono l'erede di Lennon"
(da la Repubblica - 4 agosto 2013 - LA DOMENICA /
di Marino Niola / L'incontro - Mistici)
Napoli -
"Mi guarda con quegli occhi fiammeggianti da pre-
dicatore rhythm&blues e mi punta il dito: 'Ragazzo,
tu stai fissando le mie scarpe. Sicuramente ti piac-
ciono'. Ero allucinato. Volevo dire sì, ma non riusci-
vo nemmeno a parlare. Allora James Brown chiama
la sua stiratrice storica, quella che lo accompagna-
va sempre in tournée e le dice 'incartagliele e dona-
gliele'. Erano bellissime, di vernice nera con la pa-
rola Soul scritta in bianco. A furia di portarle le ho
demolite. E' rimasta solo la scritta. Avevo pensato
di incollarla su un altro paio, ma sarebbe stato un
pò esagerato".
Enzo Avitabile mi spia e sorride. Sa di avermi colpito
al cuore col racconto del suo primo incontro con Mr.
Dynamite, che lo aveva scelto come supporter, ma
non lo aveva mai voluto ricevere. "Quella sera però
a Pordenone il concerto cominciò in ritardo per il
maltempo e fu costretto a sentirmi suonare. Finito lo
spettacolo il padrino del soul disse a quelli del suo
staff. 'Bring me the baby with the saxophone', porta-
temi qui il bambino col sax. Io non ero proprio un
bambino, ma visto da un gigante come lui, quella di-
stanza ci stava tutta. Quella serata ha cambiato la
mia vita. Lui iniziò con frasi come "il tuo cuore è il
mio cuore, e il mio cuore è il tuo cuore" e fin qui è
roba da Baci Perugina. Ma poi improvvisamente
mi disse "sei bravo, ma adesso torna a casa e ri-
comincia dalla tua terra" E mentre ero sulla porta
ha aggiunto "però ricordati che io sono l'uomo più
veloce del mondo. Più veloce di me c'è solo Dio".
Una frase sibillina, per anni mi sono chiesto che
coas volesse dire. In realtà era un invito ad anda-
re avanti, a fare la mia corsa. E così ho fatto. So-
no tornato a Marianella, che oggi si chiama Scam-
pia, perchè è lì che il mio immaginario musicale è
nato. Tra i responsori devozionali di sant'Alfonso
de'Liguori e il jukebox del bar. Ce n'era uno solo
in tutto il quartiere e io mi ubriacavo di quella mu-
sica e cercavo di rifarla. Tina Turner, Carlos San-
tana, Randy Crawford, John McLaughlin, Afrika
Bambaataa. Quella lingua che non capivo mi era
diventata più famigliare del napoletano".
Per l'esibizione di Enzo Avitabile a Webnotte non poteva mancare la storica " Soul Express" del 1986 ...
27 feb 2018 · Caricato da
Neanche io da ragazzino sapevo una parola di
inglese, eppure parlavo la lingua di Little Ri-
Jenny Jenny. La musica che ascoltavo da un
jukebox di piazza Carlo III a Napoli, in un bar
pieno di ragazzi che ballavano da soli. "Proprio
come a Marianella, , solo coppie di uomini. Al-
lora la tradizione popolare non m'interessava
e al conservatorio studiavo composizione. Tut-
ta un'altra musica. La verità è che dopo l'in-
contro con James Brown ho cominciato a ri-
pensare il mio rapporto con il dialetto. A viverlo
musicalmente. Mi chiedevo: ma perchè in napo-
letano non posso scrivere Vivono sott'a terra a
Bucarest, perchè si può solo dire A Marechia-
ro ce sta na fenesta?".
Anche la più gloriosa delle tradizioni può diventare
una gabbia. Una specie di lingua morta, una melo-
dia, una melodia postuma. Invece quando in Black
Tarantella - Premio Tenco 2012 - canti A Maronna
cumparette in Africa con David Crosby, o Gerardo
nuvola 'e povere con Francesco Guccini che contro-
canta in modenese, si capisce che hai compiuto una
discesa nel cuore della lingua e hai fatto scintillare
il fuoco sacro dell'ethnos che spesso viene ovatta-
to dall'oleografia canora della piccola borghesia.
'LA MIA MUSICA ESPLORA I CANALI
MISTERIOSI DELLA PREGHIERA TRA
SANT'ALFONSO de' LIGUORI E CANZONI
DA JUKEBOX'
"E qui è stato decisivo l'incontro con Andrea
Aragosa, il mio amico, produttore e manager,
Mi ha sempre spinto a fare ricerca. A risco-
prire quanta modernità ci fosse in una salmo-
dia religiosa, in quei rosari che le donne into.
navano come dei mantra. In quelle botti per-
cosse con le falci dai bottari di Portico di Ca-
serta che facevano rivivere il ritmo orgiastico
dei coribanti - i sacerdoti della grande madre
Cibele - lo tiravano letteralmente fuori dalle
profondità del tempo. - Ma forse senza Tina
Turner non avrei capito fino in fondo l'impor-
tanza di questa ricerca, che è prima di tutto
interiore".
E' stata lei a farti avvertire il suono del silenzio?
"Sì, perchè Tina mi ha convertito al buddismo.
La prima volta che l'ho incontrata fu nel 1983 a
Riva del Garda, dove lei era ospite della Emi e
io ero lì per ricevere la Vela d'oro per Meglio
Soul, il mio primo disco. Si andava in onda su
Rai Uno. - Dopo l'esibizione di Tina lo stato
maggiore della casa discografica la accompa-
gnò al ristorante. Lei notò che a tavola c'era
un posto vuoto. Ledissero che un loro artista
emergente stava per ricevere un premio e
poi li avrebbe raggiunti più tardi. Al che la
regina del R&B, da gran signora qual è, dis-
se £allora lo aspettiamo e cominceremo a
mangiare tutti insieme". A quel punto si al-
zarono in cinque per venirmi a prendere. E
poi volle che mi sedessi accanto a lei. Dopo
aver parlato tutta la sera mi rivelò di essere
diventata buddista. E mi convinse a iniziare
questo percorso con lei. Fino ad allora avevo
sempre sperimentato il suono, ma mai il silen-
zio. Mi sono reso conto che il silenzio si espan-
deva e si sviluppava dentro di me come un man-
tra. Anche più della musica".
Il silenzio di Enzo Avitabile è quello che un poeta
come Leopardi chiama profondissima quiete, quel
bagliore di infinito che dorme dimenticato in ciascu-
no di noi. - E adesso sei ancora buddista?
"No, ho avuto anche una fase induista e i miei inizia-
tori sono stati Carlos Santana e sua moglie, con John
McLauglin e il guru Sri Chinmoy , che hanno allargato
i confini della mia mente e l'hanno aperta alla medi-
tazione del cuore". - Molti pezzi assomigliano a pre-
ghiere mantriche. "Io credo molto in un rapporto tra
me e l'energia universale, puoi chiamarla karma, puoi
chiamarla samadhi. Adesso mi definisco un cristiano
in cammino, a messa non ci vado, ma credo molto
nella preghiera come azione. In questo senso non
vedo differenza tra il buddismo di Nichiren Daishonin
e l'orazione collettiva di sant'Alfonso de' Liguori, che
usava l'Ave Maria come un mantra. E la mia musica
esplora questi canali misteriosi".- Improvvisamente
Enzo si mette a rappeggiare il rosario. Io resto basi-
to e lui sembra posseduto dallo spirito di Sant'Alfonso.
Forse non è un caso che fosse anche lui di Marianella.
to i segreti del soul, Tina Turner gli avesse insegnato
a modulare il grido, Afrika Bambaataa a rappeggiare.
Invece sono stati i maestri di vita. "La loro musica
già me l'avevano trasmessa attraverso la scatola, il
jukebox. Quando incontri quelli che hai scelto come
maestri da loro prendi dell'altro. Non l'abbicì. Non
fai lezione di musica, ma impari come far nascere il
suono dentro di te"
Se in Italia è ancora conosciuto , per lo più, come
quello che suonava con Pino Daniele ed Edoardo
Bennato, negli Stati Uniti Jonathan Demme, il re-
gista da Oscar del Silenzio degli innocenti e Phi-
ladelphia, ha celebrato Avitabile in uno dei suoi
mitici documentari rock.
Lucianone