preferiti. E non solo perchè è il padre della Beat
Generation (poi è venuto Allen Ginsberg, il poeta
della B. G.), ma poichè è stata la scoperta che allo-
ra, nel '68, tanti di noi giovani hanno fatto per an-
dare a coprire una mancanza di paternità, ormai
persa in conseguenza delle contestazioni contro
il sistema e i padri che lo rappresentavano. E se
negli States la strada alla contestazione era stata
aperta anche da Kerouac con il suo libro.bibbia
"On the road" ('Sulla strada') nei primi anni sessan-
ta, in Italia arrivò tutto più tardi ma con non minore
impatto sociale-culturale.
Ma prima del suo capolavoro ("On the road") lo
scrittore americano fece le prove generali con
"Il mare è mio fratello", il suo primo romanzo che
si credeva perduto
Ma prima del suo capolavoro ("On the road") lo
scrittore americano fece le prove generali con
"Il mare è mio fratello", il suo primo romanzo che
si credeva perduto
Jack Kerouac
Prima della Strada: "Il mare
è mio fratello"
- Nelle vene dell'America
è mio fratello"
- Nelle vene dell'America
Tracciato con i piedi del primo essere umano che
dall'America arrivò a calpestare il suolo di un
continente ignoto, il sentiero della mobilità è da
almeno dodicimila anni la via maestra, la verità,
la vita del popolo che noi chiamiamo americano.
Non inventò davvero nulla Jack Kerouac con la
sua "beat generation" di nomadi perennemente
'on the road', perchè l'essere in continuo cammi-
no, e possibilmente senza una meta, è la condizione
umana naturale, la "libido", direbbe Sigmund Freud
che la accomunava al moto delle pulsioni, che muove
ogni americano.
Quello che i giovani americani sopravvissuti alla
guerra intercontinentale ritrovarono, nella lettera-
tura come nel cinema degli ultimi anni '40 e '50,
fu il filo della cultura che era tessuta nei fili dei
propri cromosomi. O se non dei loro, certamente
di coloro che li avevano preceduti imboccando,
a piedi attraverso lo stretto di Bering, o sulle
rotte del mare, la strada che li aveva spinti via
dalle proprie radici.
Anche l'espressione "nativi" riservata alle nazioni
indiane che subirono l'invasione europea è più po-
liticamente che etnograficamente corretta.
Nonostante gli stupendi miti di creature sbocciate
dalla madre terra o partorite dalle conchiglie, anche
i "nativi" erano stati migranti.
- Il viaggio
Il viaggio, nella mitologia che il dopoguerra partorì
e che travolse generazioni di giovani non americani,
sembrò essere, fin dalle prime opere di Kerouac, come
questo inedito, "Il mare è mio fratello" (poi di Ginsberg,
un segnale di ribellione allo status quo imposto dalla
propria nascita dal proprio genere, dalla morale familia-
re, dalla società pasciuta e ipocrita nata dal trionfo mili-
tare del 1945.
dall'America arrivò a calpestare il suolo di un
continente ignoto, il sentiero della mobilità è da
almeno dodicimila anni la via maestra, la verità,
la vita del popolo che noi chiamiamo americano.
Non inventò davvero nulla Jack Kerouac con la
sua "beat generation" di nomadi perennemente
'on the road', perchè l'essere in continuo cammi-
no, e possibilmente senza una meta, è la condizione
umana naturale, la "libido", direbbe Sigmund Freud
che la accomunava al moto delle pulsioni, che muove
ogni americano.
Quello che i giovani americani sopravvissuti alla
guerra intercontinentale ritrovarono, nella lettera-
tura come nel cinema degli ultimi anni '40 e '50,
fu il filo della cultura che era tessuta nei fili dei
propri cromosomi. O se non dei loro, certamente
di coloro che li avevano preceduti imboccando,
a piedi attraverso lo stretto di Bering, o sulle
rotte del mare, la strada che li aveva spinti via
dalle proprie radici.
Anche l'espressione "nativi" riservata alle nazioni
indiane che subirono l'invasione europea è più po-
liticamente che etnograficamente corretta.
Nonostante gli stupendi miti di creature sbocciate
dalla madre terra o partorite dalle conchiglie, anche
i "nativi" erano stati migranti.
- Il viaggio
Il viaggio, nella mitologia che il dopoguerra partorì
e che travolse generazioni di giovani non americani,
sembrò essere, fin dalle prime opere di Kerouac, come
questo inedito, "Il mare è mio fratello" (poi di Ginsberg,
un segnale di ribellione allo status quo imposto dalla
propria nascita dal proprio genere, dalla morale familia-
re, dalla società pasciuta e ipocrita nata dal trionfo mili-
tare del 1945.