"Educazione siberiana" (Einaudi, 2009) è il libro
d'esordio di Nicolai Lilin, scrittore russo d'origine
siberiana.
E' il racconto di un adolescente cresciuto seguendo
le tradizioni dell'antica comunità criminale siberiana.
Una comunità che è riuscita a sopravvivere soltanto
opponendosi, anche con la violenza, all'oppressione
del regime comunista che li definiva "criminali".
Una comunità deportata e isolata da Stalin in
Transnistria. Enclave russa, incastrata tra la
Moldavia e l'Ucraina, la Transnistria è un piccolo
paese praticamente sconosciuto: indipendente di
fatto (ha dichiarato indipendenza nel 1990) è però
ancora parte, formalmente, della Moldavia.
Dopo il durissimo servizio di leva per l'esercito
russo in Cecenia, Nicolai ha scelto di cambiare vita.
Nel 2003 ha abbandonato la Russia per l'Italia,
dove ha raggiunto la madre. Da qualche anno ha
aperto un negozietto di tatuaggi e porta avanti
l'antichissima tradizione del tatuaggio siberiano,
fatta di regole rigide e codici complessi.
leggere l'intervista fatta
allo scrittore Nicolai Lilin da Giacomo Rosso (in cafébabel.com)
riportata in Lucianone - bottle in the air
oppure vedere la pagina web nel Profilo.
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