mercoledì 15 agosto 2012

Cultura - Lo scrittore americano Jack Kerouac

Jack Kerouac è uno degli scrittori americani da me
preferiti.  E non solo  perchè   è il padre della Beat
Generation  (poi è venuto  Allen Ginsberg, il poeta
della B. G.), ma poichè è stata la scoperta che allo-
ra, nel '68, tanti di noi giovani hanno fatto per an-
dare a coprire una mancanza di paternità, ormai
persa in conseguenza delle contestazioni contro
il sistema e i padri che lo rappresentavano. E se
negli States  la strada alla contestazione era stata
aperta anche  da Kerouac con il suo libro.bibbia
"On the road" ('Sulla strada') nei primi anni sessan-
ta, in Italia arrivò tutto più tardi ma con non minore
impatto sociale-culturale.
Ma prima del suo capolavoro ("On the road") lo
scrittore americano  fece  le prove generali  con
"Il mare è mio fratello", il suo primo romanzo che
si credeva perduto
 













Jack Kerouac
Prima della Strada: "Il mare
è mio fratello"

- Nelle vene dell'America
Tracciato con i piedi del primo essere umano che
dall'America  arrivò  a calpestare  il suolo  di un
continente ignoto, il sentiero della mobilità è da
almeno dodicimila anni la via maestra, la verità,
la vita del popolo che noi chiamiamo americano.
Non inventò davvero nulla Jack Kerouac con la
sua "beat generation" di nomadi perennemente
'on the road', perchè l'essere in continuo cammi-
no, e possibilmente senza una meta, è la condizione
umana naturale, la "libido", direbbe Sigmund Freud
che la accomunava al moto delle pulsioni,  che muove
ogni americano.
Quello che i giovani americani sopravvissuti alla 
guerra intercontinentale ritrovarono, nella lettera-
tura come nel cinema  degli ultimi anni  '40 e '50,
fu il filo della cultura   che era tessuta  nei fili dei
propri cromosomi. O se non dei loro, certamente
di coloro  che li avevano preceduti  imboccando,
a piedi  attraverso  lo  stretto  di Bering, o sulle
rotte del mare, la strada  che li aveva spinti via 
dalle proprie radici.
Anche l'espressione "nativi" riservata alle nazioni
indiane che subirono l'invasione europea è più po-
liticamente che etnograficamente corretta.
Nonostante gli stupendi miti di creature sbocciate
dalla madre terra o partorite dalle conchiglie, anche
i "nativi" erano stati migranti.
- Il viaggio
Il viaggio, nella mitologia  che  il dopoguerra partorì
e che travolse generazioni di giovani non americani,
sembrò essere, fin dalle prime opere di Kerouac, come
questo inedito, "Il mare è mio fratello" (poi di Ginsberg,
un segnale di ribellione  allo status quo  imposto dalla
propria nascita dal proprio genere, dalla morale familia-
re, dalla società pasciuta e ipocrita nata dal trionfo mili-
tare del 1945.



















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