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mercoledì 20 gennaio 2016
Sezione Fotografia - Richard AVEDON, fotoreporter di moda & costume
AVEDON: l'avanguardia in 85 scatti
Quando, un anno fa, Roma rese omaggio a uno
dei più grandi reporter di moda e di costume,
fonte d'ispirazione per ogni fotografo.
Richard Avedon
(da la Repubblica - 14 marzo '15 - La mostra /
Simone Marchetti) - visione post - 92
"Penso di aver ritratto centomila volti prima
di diventare un fotografo". Parole di Richard Avedon,
uno dei reporter di moda e costume più importanti del
secolo scorso. L'artista oggi viene celebrato nella mo-
stra Avedon: beyond beauty alla Galleria Gagosian di
Roma (fino all'11 aprile 2015). Ieri sera, a Villa Bona-
parte (sede dell'ambasciata di Francia presso la Santa
Sede), il marchio Dior insieme all'istituzione culturale
ha organizzato una cena per dare l'avvio definitivo a
una delle esposizioni più importanti per capire come
può e deve cambiare la fotografia di moda oggi.
E non è un caso se l'attenzione su questa mostra arri-
vò proprio al termine di un mese di passerelle: tutto il
settore, dai designer agli amministratori delegati, dal-
la stampa specializzata agli addetti ai lavori, si sta in-
terrogando su come gestire il proprio passato glorioso
e come affrontare le sfide spinose della rivoluzione me-
diatica. - Il titolo della mostra romana dà subito una
risposta all'interrogativo: "beyond", ovvero oltre.
Nato nel 1923 e scomparso nel 2004, Avedon fu innan-
zitutto un creativo contro e oltre le convenzioni. I suoi
scatti oggi possono sembrare classici, ma quando fu-
no realizzati apparvero come rivoluzionari. Avedon
iniziò da dilettante, come assistente nella Marina mi-
litare americana. Era un pò come un "instagrammer"
dell'epoca, e nella Seconda guerra mondiale ebbe il
compito di scattare foto identificative. Più tardi arri-
varono le grandi collaborazioni con Harper's Bazaar,
quella storica con Vogue e infine con The New Yorker.
Detestava porre limiti al suo lavoro, non tollerava chi
faceva differenza tra fotografia commerciale e artisti-
ca e trattava la moda come una componente vitale, un
soggetto più che un accessorio dei suoi ritratti. Sul set
provocava le modelle perchè la smettessero di atteg-
giarsi a statue o a manichini. Le voleva vive, curiose,
intelligenti. - Passò dalla bellezza aristocratica di Glo-
ria Vanderbilt nel '53 alla forza selvaggia di Tina Turner
nel 1971 senza fare una piega. Tutto era bello. Bastava
guardarlo dal verso giusto. - Questa sua mancanza di
snobismo, questa sua curiosità sono la componente
più profonda della mostra: gli 85 scatti, molti dei quali
mai visti in Italia, vanno quindi considerati come la
possibilità, anzi, la necessità di andare oltre ciò che si
sapeva e quindi ciò che si sa in fatto di immagine.
Il probema del fashion system e della fotografia di
moda contemporanei, infatti, è la nostalgia del pas-
sato: gli scatti di Avedon, al contrario, dimostrano
quanto l'avanguardia sia da sempre una condizione
necessaria. Non è un caso,quindi, che un colosso co-
me Dior abbia scelto di legarsi alla Fondazione Ri-
chard Avedon per una serie di progetti importanti
che verranno svelati nei prossimi mesi.
Dovima with elephants
Calendar Pirelli 1995
Model Linda Evangelista
For Vogue Germany, February 1994
Lucianone
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