lunedì 19 gennaio 2015

Cultura - Isaac Asimov e la genialità


Contattato dal Mit, nel 1959  il re  della   
fantascienza scrisse questo testo inedito,
in cui  illustrava  gli ingredienti  della
creatività: audacia, confronto, follia e relax
   visione pubblico - 50

(Da la Repubblica - 30/10/2014  / R2Cultura)
Isaac  Asimov:  Vi spiego la prima legge
                          della genialità 
di I. Asimov
In che modo una persona arriva ad avere un'idea
nuova? Si può presumere che il processo di creati-
vità, qualunque cosa sia, sia essenzialmente lo stes-
so in tutte le sue diramazioni e varietà e quindi che
l'evoluzione di una  nuova  forma  d'arte, di un nuo-
vo congegno, di un nuovo  principio scientifico, com-
porti sempre degli elementi comuni. La cosa che ci
interessa maggiormente è la "creazione" di un nuo-
vo principio scientifico o di una nuova applicazione
di un vecchio principio scientifico, ma possiamo par-
lare in generale.
Un metodo  per indagare  il problema  è quello di 
prendere in considerazione le grandi idee del pas-
sato e capire in che modo sono state generate. 
Si pensi per esempio alla teoria dell'evoluzione
attraverso la selezione naturale, creata da Charles
Darwin e Alfred Wallace. Ci sono molte cose in co-
mune, in questo caso. Tutti e due avevano viaggia-
to in posti lontani, tutti e due  avevano  osservato
strane specie di piante e animali  e  il modo in cui
variavano da un posto all'altro. Tutti e due erano 
smaniosi  di trovare  una spiegazione  per questo 
fatto, e tutti e due ci riuscirono solo dopo aver let-
to il Saggio sulla popolazione di Malthus.  Tutti e
due videro che il concetto di sovrappopolamento
ed "estirpazione" (che Malthus  aveva applicato
agli esseri umani) si adattava bene  alla dottrina
dell'evoluzione  attraverso  la selezione naturale
(se applicato alla specie in generale). E' evidente,
quindi, che quello che serve non sono solamente
persone con una buona preparazione in un certo
campo, ma anche persone capaci di fare un colle-
gamento tra l'oggetto 1 e l'oggetto 2, che normal.
mente non sembrano collegati.

Sicuramente nella prima metà del XIX secolo
noltissimi naturalisti avevano studiato il modo
in cui le specie si erano differenziate fra loro.
E moltissime persone avevano letto Malthus.
Ma quello di cui c'era bisogno era qualcuno
che avesse studiato le specie, che avesse let-
to Malthus e che avesse la capacità di incro-
ciare le due cose. E' questo il punto cruciale,
la caratteristica rara che dev'essere trovata.
Una volta che qualcuno lo ha stabilito, il col-
legamento diventa ovvio.    Thomas Huxley
avrebbe esclamato, dopo aver letto L'origine
della specie: "Che stupido a non averci pen-
sato!". Ma perchè non ci aveva pensato?
La storia del pensiero umano induce a rite-
nere che è difficile pensare a un'idea, anche
quando tutti i fatti sono lì, sul tavolo. Per fa-
re questo collegamento serve una certa au-
dacia.

Continua...
TO BE CONTINUED...


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