lunedì 21 dicembre 2015

Sezione personale - Le mie poesie (1970-1972 / 1977)


Prima raccolta di poesie                   visione post - 45
                     
          Luciano Finesso



--- ed io me n'andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.
                                                - Eugenio Montale -

                                   
                         ATTIMO per ATTIMO

La madre

La pioggia batteva sui vetri.
La madre piangeva:
il figlio Giovanni era al fronte.
La madre fissava:
un punto lontano guardava.
Il figlio Francesco era al fronte.

La pioggia bagnava lenta...
la madre asciugava
due pupille già bagnate.
I suoi due figli erano morti.

Il sole splendeva nella stanza:
la madre lentamente chiudeva
due inanimate pupille.                           1970


Vedo il vuoto  

Vedo il vuoto
e mi commuovo senza ragione
Vedo il vuoto
nel senso eterno della vita
vedo te
nel fondo di cristallo lucente.
Vedo il vuoto
in ordine apparirmi davanti,
vedo il vuoto
in visione di soldati morenti.
Vedo te
correre supplicando verso di me.

Vedo il vuoto
e non amo la guerra,
vedo il vuoto
nell'azzurro di tanti tuoi baci.
Vedo te
che piangi i soldati morenti.
Vedo il vuoto
e con te piango
tutti i soldati morti e non sepolti.             1970

Bevi l'acqua

Bevi l'acqua
nel cavo della mano...
un fiore.
Bevi l'acqua
Mentre tutti si scannano fuori
E uno solo piange qui
Sul cavo della mano,
triste.
Bevi l'acqua
che scorre sulla roccia...
un soldato.
Bevi l'acqua
mentre urla di sangue
colano dal soffitto
sul cavo della mano,
sconsolato,
mi rifugio nel bunker.                           1970

Ora o mai più

Ora o mai più
il trascendente angelo s'immerge
nel pacato silenzio.
Ora o mai più
il ghetto oscuro
affiora dalla latrina
per innalzare "gospels".
Ora o mai più
il trascendente si spara ...
un colpo!
Ora o mai più
vedrai ombre
nella stanza:
ora o mai più
vedrai il tempo
che un angelo
piomberà immobile
sul Mare Morto.                          1970

Gioco sottile

Padrone del bel giglio,
o Zeus,
satollami nel più santo dei giochi.
Per morte di un salice
che tristemente singhiozza
nel trespolo del mio povero essere.
Racconta quali pose assurde,
là sull'ampio colle di Venosa,
tra i monti Appennini,
ti hanno costretto ad assumere
i malvagi oracoli
di un lontano mare.
Racconta quante lune
ha spento l'ira di Achille.
Ritorna, o Zeus, al tuo antro
e lascia per un attimo soli
questi passivi bambini
nel loro gioco sottile.                   1971

Fiesta

Era il sol di maggio
così pulito e così etereo,
vivissima spiritualità
vicino al fosso
dove cantavano in molti
così vispi nell'ossessione di far baccano.
Poi le maschere,
danzando nel verde,
si traevan sul pulpito
a decantare quel mistero inespresso
nel sonno di un Dio.

Era la fiesta di Spagna
che ci incitava nel calore
di ogni dì
a ribellarci e inneggiare
alla santa alleanza di libertà.           1971

Alabastro

Sasso  di Sassari
Nel sussurro del sozzo sapiente.
Sogno di mezza sagra
Nel sesto secolo del sasso che sorge,
Mentre si staglia nel bel seme
Tutto il sospiro
Di una non decifrata soave verginella
Che ti porge, o sasso di Sassari,
Tutti i rimpianti
Di una scrittura sagace
Che vorresti odorare
Nel lento vagare della sinuosa tua voglia.

Ed ecco che nel sasso di Sassari
Si sente il tocco di un alabastro.
Ogni sacro sasso si fonde
Col solido e forte
Alabastro                                             1971

Ribellione umana

Se mi vedo nel blu
Non mi riconosco più.
Torero invelenito nella bianca arena
Fatta di ossa di toro con la bile nelle corna.
Orario normale per un ragazzaccio di provincia
che vede nel toro la vittima color cioccolata.

Diciamo la verità,
osiamo turbare la pace dei nostri rossi cuori
pagando nella persona il fatto dell'ingiuria.

Ma tu non osi errare nel lungo tuo giro
Perchè temi il furore del male ingiusto.
E sei solo un povero verme incapace di reazione.
Perchè non vuoi l'adeguamento
Nel comune insorgere,
Se ti vedi nel blu
Non ti riconosci più.                              1971

Senza più capire le cose

Dovendo dare il segno
per un ricordo di città,
mi tuffo nell'arido caos
del tiglio infossato.
Torna e ritrova l'angelo
il suo perduto uomo.

O luna del cuore,
non si vive per un battito d'ali
solo per due giorni di lotta
nel torbido latte...
In giuramento di cose
per cose lontane,
senza più capire le cose.                       1971

Tempo di andare

Ieri, non più tanto di un istante,
scorgevo te riflessa nell'acqua.
Mostravi il candore di bimba
innocentemente avviluppata nei sogni.
Tempo di andare,
sì, era tempo di andare,
ma tu non conoscevi la meta.
Tu ignoravi le gravi trincee
con sacchi di terra,
lassù,
al fronte costellato di luci e di scoppi.

Tempo di andare,
forse più non verrò
a mirare il cielo pulito del tuo cuore.
Se mai non dovessi venire,
custodisci in te questi ricordi
di oggi.                                                1971

Fatto noto

Era un fatto chiarito
da te.
Il melo cresceva di giorno in giorno
Nel giardino vuoto.
Era un fatto conosciuto
da molti.
La vita giaceva in fondo al pozzo
Nel cortile deserto.
Era un fatto noto
a me solo.
Le parole non si volevan staccare
dalla lingua secca.                                 24.04.1972

Attimo

Ancora
sapendomi in vita
adesso posso lucidamente vedere:
tutto è stato un attimo
quando l'attimo è concluso
in
continuazione vitale...
e l'incubo indefinito
nel finito spazio dell'attimo
si è spento in SHOCK!
ed esterrefatto e ritenuto e protratto
in tante piccole
continuazioni vitali
quando l'attimo è finito
tutto è stato proprio un attimo
sapendomi in vita
ancora protratto e ritenuto ed esterrefatto
nell'attimo del ricordo-epigrafe 24 del 7 del '77:
autostrada
con sbandamento...                                                 1977


Ora o mai più  -   Ispirazioni:  Guerra nel Vietnam; 
                            segregazione razziale negli Usa;
                            lettura di "Un altro mondo" di Baldwin.

Fiesta  -  Ispirazione:  "Per chi suona la campana" /
                                  'For whom the bell tolls'  di E.
                                  Hemingway.

Alabastro  -  Gioco di parole con la lettera "s"

Tempo di andare -  Ispirazioni:  Canzoni / testi
                              di Bob Dylan; guerra nel Vietnam


Lucianone   

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